dashboard
Serie
La "buona" scuola
|
ANCHE GLI INSEGNANTI FANNO SESSO
Una insegnante di 22 anni aveva un fidanzato. Quando facevano la nanna insieme amavano riprendere i loro rapporti col telefonino. O con la videocamera. O con quello di che ne so io. Spero in maniera libera e consensuale da parte di entrambi. Nella propria intimità ognuno fa quel che vuole.
Come spesso accade a quell'età (e anche ad età ben più avanzate, per quel che mi riguarda), i due fidanzati si lasciano. Lui diffonde via WhatsApp i filmati girati nei loro momenti più intimi. I filmati diventano, usando un'orrenda espressione, immediatamente "virali". Passano di mano in mano, di telefono in telefono, la ragazza viene messa alla gogna come una poco di buono e viene immediatamente licenziata dalla scuola in cui lavorava, anche con pesanti e gravi motivazioni espresse dalla dirigente scolastica. Non solo ha perso quel lavoro, ma non è riuscita più a trovarne un altro tout-court. Ormai tutti la conoscevano, sapevano quello che ha fatto (e che avrà fatto mai?). E nessuno la voleva più.
Ma è accaduto quello che spesso accade in questi casi. Le colleghe non si sono fermate all'indifferenza davanti a questo abominio e tre di loro hanno accettato di posare nude per una campagna di solidarietà denominata "Teachers do sex", ovvero "(anche) gli insegnanti fanno sesso". I manifesti sono stati affissi vicino alle scuole, nella zona in cui il licenziamento si è verificato.
Esiste questo preconcetto incrollabile dell'insegnante asessuato per definizione, che se lo fa lo fa per fare figli (almeno quello è ancora loro concesso), o per dovere, ma mai esclusivamente per piacere.
Avere una vita sessuale attiva e, auspicabilmente, soddisfacente, per un insegnante (soprattutto se donna) è ancora un tabù. Meglio pensarli in mezzo ai loro libri gli insegnanti, che correggano compiti, che parlino con i genitori (poco e bene, possibilmente), che si alzino presto e vadano a letto tardi, che preparino le lezioni, che partecipino ai consigli di classe, ai collegi docenti, possibilmente che non rompano troppo i coglioni, che mettano sei, che si limitino a dire "il ragazzo va bene ma potrebbe fare di più", se proprio ci tengono. Che facciano il loro dovere, ma il sesso proprio no, e se proprio sono vittime di episodi di "revenge porn" , la colpa è loro, non di chi ridiffonde immagini e filmati.
Gli insegnanti fanno sesso, invece. Magari in silenzio, per non farsi sentire. Come le mamme (diceva una vecchia canzone di Alice), come gli adolescenti che temono di essere scoperti da un momento all'altro.
E invece è arrivato il segno dello stigma, la lettera scarlatta, il marchio dell'infamia. Nessuno le ha chiesto scusa, ha dovuto riferire alla famiglia particolari di quella che era solo la sua vita personale (la sua, e quella di nessun altro). Eppure, lei, la ragazza, pensava di poter perdonare il suo carnefice, quello che gli ha rovinato la vita. Tanto di cappello, ma le cose, per lei, non sono cambiate. Bisognava, secondo la direttrice, evitare lo scandalo, salvaguardare il buon nome dell'istituto. E allora il capro espiatorio non poteva che essere lei. Capovolgendo i ruoli, quello della vittima e quello del carnefice, facendo passare una vigliaccata per un gesto di pura goliardia, un torto subito in una colpa.
"Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare".
Título : Anche gli insegnanti fanno sesso
EAN : 9798224814336
Editorial : solotesto
El libro electrónico Anche gli insegnanti fanno sesso está en formato ePub
¿Quieres leer en un eReader de otra marca? Sigue nuestra guía.
Puede que no esté disponible para la venta en tu país, sino sólo para la venta desde una cuenta en Francia.
Si la redirección no se produce automáticamente, haz clic en este enlace.
Conectarme
Mi cuenta