È nato a Milano nel 1951.
Direttore letterario in Feltrinelli, direttore editoriale di Baldini+Castoldi, è ora consulente per la narrativa italiana in Mondadori.
Collabora con le pagine culturali di riviste e quotidiani nazionali.
Ha tradotto romanzi di autori inglesi e americani tra cui "La famiglia Winshaw" di Jonathan Coe (Feltrinelli 1995) e "A sangue freddo" di Truman Capote (Garzanti 2019). Ha scritto per il teatro ("Tempi morti" nel 1992) e per la televisione. Ha curato l'antologia "Che cosa ho in testa" (Baldini+Castoldi 2017).
Nel 2016 ha esordito nella narrativa con "Un'educazione milanese" per Manni: cinquina del Premio Strega, finalista al Premio Stresa e al Premio Chianti, vincitore del Premio Alvaro-Bigiaretti e del Premio Pisa.
La scena è l’interno di una torre, forse cella di isolamento, forse appendice di un nosocomio, forse rifugio metropolitano: comunque un luogo di segregazione e contemplazione.Chi parla è un malato di tempo, una figura a metà strada fra l’avo vaticinante, il lungodegente, il disabile....
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