Elisa Malvoni è nata nel 1985 a Busto Arsizio, ha iniziato a comporre i primi versi negli anni delle scuole medie, prima come esercizio di stile, poi prendendoci gusto, scrivendo per se stessa. Quando l’insegnante di italiano ha scoperto la sua inclinazione, le ha fatto notare che la poesia senza lettori non può considerarsi tale. Vent’anni dopo, queste parole sono risuonate in una mansarda aperta sulla Valle Agordina (BL), dove Elisa si era trasferita per lavoro. Lì ha conosciuto persone poliedriche in grado di esprimersi attraverso attività creative; seguendo il loro esempio, ha trovato il coraggio di dare credito alla propria scrittura.
Le sue poesie sono state pubblicate in 30 antologie di poesia contemporanea, in riviste e blog letterari. Ha vinto anche numerosi concorsi e premi di riconoscimento, tra cui “Il Mistero delle cose” (Temperino Rosso), “La Pelle non dimentica” (Mezzelane), “Transiti poetici” (Circolo Letterario Anastasiano), a cui si aggiungono menzioni speciali ai concorsi “Ossi di Seppia” e “Scrivere donna”. Lo scorso anno si è classificata al terzo posto al concorso “I sette vizi capitali” (Gioant), ed è stata finalista al concorso “Surrealismo” (Tempra Edizioni).
La presente silloge, ancora inedita, ha ricevuto menzione di merito al concorso “Scaramuzza” 2021.
“C’è un sacco di spazio sul fondo” prende spunto dall’asserzione con cui il fisico Richard Feynman illustrava le opportu- nità dell’indagine della materia su scala nanometrica: “There’s a plenty of room at the bottom”.Fin dall’inizio della pandemia, i nostri spazi sono andati restringendosi...
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