(942-1017) è stato uno dei più insigni rappresentanti giapponesi del Buddismo Mahāyāna, autore di più di novanta titoli, considerato il padre fondatore della corrente Eshin all’interno della scuola Tendai e al contempo patriarca della scuola della Terra Pura. Punto centrale della sua riflessione fu sempre la morte, quale «momento cruciale», per cui ideò, per primo, un rito interamente dedicato al morente, concependo fin nell’architettura una stanza dedicatagli, il mujōin, e a cui consacrò la sua opera certamente più importante, vera e propria «Summa» sul destino nell’oltretomba è l’Ōjō-yōshū.
Vermi dal becco duro come diamante che perforano la pelle, tritano le ossa e succhiano il midollo, dannati scarnificati, obbligati ad ingurgitare il proprio sterco bollente, sospesi a reti arroventate e fatti a pezzi da lame affilate o schiacciati da intere montagne in movimento,...
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