Ormai sono quattro o cinque anni all’incirca che vi racconto le mie storie e le mie ricette. E’ diventata una necessità, quella di comunicare con voi. Ho cercato di resistere, di evitare di assillarvi, in effetti non volevo più scrivere di me, anche perché m’era venuta la sensazione che fossero sempre le solite stronzate, il dubbio che poteste averne le tasche piene. La mia vita, come quella della maggior parte delle persone, si svolge dentro i binari della normalità nella ripetizione di riti quotidiani e delle abitudini, senza grosse novità. Per questo motivo esistono i romanzi, per mettere un po’ di sale e pepe, per creare una evasione dalla banalità dell’esistenza. La mia tuttavia è una vita normale solo in apparenza, perché non c’è nulla di scontato e di stabilito e ogni giorno mi gioco la sopravvivenza, ogni giorno fatico a sbarcare il lunario. Per questo motivo anche le piccole conquiste; gli incontri, le passeggiate per la città, un libro ritrovato, le ricette composte avventurosamente, e il tempo speso con gli amici della baracca, sono per me avventure vere e conquiste, al pari di quelle dei grandi avventurieri ed esploratori. Ho capito sulla mia pelle che la lotta per la sopravvivenza, proprio perché autentica e sofferta, non è mai banale il suo racconto è sempre affascinante e intrigante, almeno questo è quello che mi auguro. E allora eccomi di nuovo (a volte tornano), non posso farne a meno, non posso stare senza di voi, ho bisogno di sapere che mi pensate, che mi leggete e che sorridete. Questa cosa mi aiuta a sopravvivere, non abbiatevene a male. Avete visto che razza di uomo sono. Non riesco cambiare, a migliorarmi, non riesco ad andarmene dalla baracca , come ben sapete, anche se qualche occasione l’ho avuta. La colpa è anche un po’ vostra, penso a voi quando prendo certe decisioni. Sarei costretto ad abbandonarvi se andassi ad abitare in una casa normale e facessi una vita da pensionato. Ho preso questo impegno di raccontarvi di me e del mondo, della nostra città, di come li vedo io, voglio dire. Mi sento un testimone del tempo, un messaggero, credo che ci sia bisogno della parola di qualcuno che guarda le cose dal di fuori con un po’ di distacco, che poi invece non sono distaccato per niente e mi arrabbio, mi inquieto, ci sto male. Anche la Storia la vedo in questo modo; che quello che accade oggi in Siria – poniamo – dipende da quello che è accaduto secoli fa o appena ieri, nello stesso posto o altrove, e bisogna trovare il filo e seguirlo. Quello che esprimono una pittura o una scultura d’avanguardia, dipende da quello che ha dipinto Giotto, magari, o dalle ombre di un affresco della casa di Nerone o dai dipinti di un vaso attico, dai graffiti di una grotta preistorica. Anche i libri, come la vita delle persone, sono legati l’uno all’altro, quelli buoni da premio Nobel e quelli scarsi, ciascuno e tutti finiscono nel grande fiume della scrittura, se poi raccontano della realtà e della vita vera, allora hanno un
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Título : Il quinto libro di Pierantonio - Le storie della baracca
EAN : 9788822826800
Editorial : Gian Paolo Spaliviero
Fecha de publicación
: 31/7/16
Formato : ePub fixed layout
Tamaño del archivo : 105.67 mb
Protección : Filigrane numérique
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