Sono un Economaio, studio l’Economia dei consumi, quella che gli accademici non scorgono e che le facoltà di Economia non insegnano.
Scrivo corsaro, questo mi tocca per non dire il già detto, mentre passeggio dentro questo malnato decennio. Pirata che naviga controvento, di bolina, per guardare in faccia chi e cosa ha combinato questo danno; chi e cosa, non ha fatto quanto doveva per sventare misfatti, trucchi e inganni; chi, magari i Chiarissimi e i meno chiari, con anchilosate pantomime ripetono quel già detto senza fare un passo avanti.
Dieci anni son tanti quando da eterodosso dici cose che gli ortodossi non vogliono ascoltare.
Si, dico ai sociologi che impromono stigmate a chi consuma, agli economisti che non sanno misurare la forza di quel fare, ai politici che ancor meno la rappresentano.
Spero nell'impropabile ascolto di questa gente che si tiene ben strette le loro fragili ragioni per non restare nudo al mondo.
Beh, tant'è, allora provo a dire a chi non ha alcunchè da perdere nell'ascoltare.
Dico a quei consumatori tremuli che obbediscono invece di comandare, a quelli che intravvedono la possibilità di farlo e quelli che scalpitano per farlo; espongo le loro ragioni, la loro forza, i loro meriti.
Essì, la crescita si fa con la spesa, non con la produzione ne' con il lavoro!
Brandendo un tal precetto a mò di bussola, mi inoltro.
Il primo tratto di questo viaggio a ritroso va dal 21 novembre 2017 fino al 30 gennaio 2015
Passo in mezzo ai piani di salvataggio europeo, alla crisi irlandese poi quella spagnola e poi portoghese, pure quella del debito italiano.
Giro a destra e incontro quel dannato innalzamento del differenziale di rendimento; massì lo spread.
A sinistra, tagli di rating si susseguono così come gli interventi della BCE al sostegno del sistema bancario. Dietro la curva, piani di acquisto da parte delle banche centrali, nella controcurva stanno politiche monetarie ed il sostegno ai debiti europei.
Pezze messe ad un mercato lacero; pezze su pezze.
Conectarme
Mi cuenta