Sempre attentissima al registro e allo stile, Rosetta Santaluce è al contempo audacemente capace di reinterpretare la tradizione, proponendo uno stile poetico classico che, plasmato dalle sue mani, risulta innovativo, contemporaneo, perfettamente adatto a un presente che sembra dimenticare che senza le basi della tradizione non si arriva in nessun luogo, ancor meno in quello unico e speciale dell’anima. Luogo che, Rosetta Santaluce, è capace di raggiungere con la piacevolezza di una carezza.
Rosetta Santaluce nasce e vive a Balvano (PZ) fino a quando non va a vivere a Salerno per il prosieguo degli studi superiori e poi universitari. Si laurea con lode in Pedagogia a indirizzo filosofico-teoretico presso l’Università statale degli Studi di Salerno e inizia presto a insegnare Italiano e Latino nei Licei, prima da precaria e dopo da insegnante di ruolo in seguito al superamento del concorso ordinario a cattedra. Intanto, superato anche il concorso per la ricerca in Storia del Mezzogiorno presso il Centro-studio dell’Università di Basilicata, beneficia di una borsa di studio universitaria biennale per la ricerca, finanziata dal Formez. Tuttavia, divenuta di ruolo per l’insegnamento di Italiano e Latino nei Licei, è costretta a scegliere tra l’insegnamento liceale e il continuare la ricerca universitaria biennale. Opta per l’insegnamento scolastico. Chiede e ottiene il trasferimento in Campania per potersi spostare più facilmente con i mezzi pubblici e frequentare l’Università per più anni, iscrivendosi a più corsi di perfezionamento universitari e conseguendo i relativi titoli accademici dopo regolare frequenza pomeridiana, tesi e superamento di esame finale. Fin da giovane, oltre agli impegni di studio e d’insegnamento, trova il tempo anche per una breve frequenza della Scuola di Partito alle Frattacchie e per la militanza e attività politica nel PCI e in seguito in Rifondazione comunista, e ora, quando può, nel PCI. Ha pubblicato diversi articoli su riviste e quotidiani regionali e non solo. Ha scritto il testo di Canto funesto, anch’esso pubblicato, in memoria delle vittime della tragedia ferroviaria del 3 marzo 1944. Ha continuato a scrivere altre opere che solo ora, che è in pensione, cerca di revisionare e pubblicare come ha già fatto con il canto Al Else, con il testo di poesia Harmonia e ora con Eterea creatura. Partecipa a convegni culturali nazionali attinenti ai suoi interessi culturali e politici.
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Título : Eterea creatura
EAN : 9788830683426
Editorial : Gruppo Albatros Il Filo
Fecha de publicación
: 30/4/23
Formato : ePub
Tamaño del archivo : 1.96 mb
Protección : Aucune
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