Le considerazioni esposte nelle presenti pagine sono nate sotto una tenda; che fungeva da posto di medicazione ed era in pari tempo un ottimo osservatorio per la psicologia del soldato, e sono maturate in un laboratorio psicofisiologico militare, dove il campo d'osservazione era assai più limitato in estensione, ma si prestava ad uno sfruttamento più razionale e più sistematico.
La breve conca montana che stava sotto ai miei occhi, formicolava un giorno di soldati, ammassati colà in attesa di un'azione imminente, mentre l'aria era ininterrottamente lacerata da proiettili d'ogni calibro che nostre batterie piazzate dietro di noi a varia distanza ed a varia direzione, facevano passare sopra il nostro capo per preparare le posizioni nemiche. Osservando gli uomini, che attendevano sotto quella volta mobile di acciaio, mi sono convinto che nessuno di loro provava la più piccola emozione per le detonazioni e gli scoppi che si succedevano senza posa.
La loro calma indisturbata mi fece pensare alle parole di un autore, riguardato generalmente come il padre delle moderne dottrine sull'emozione, con le quali quella calma mi sembrava in contrasto.
"Nessuno - dice il Lange, che posso ora citare testualmente - ha mai pensato di separare l'emozione prodotta da un rumore straordinariamente forte, dalle vere affezioni interne. Nessuno esita a chiamarla una specie di paura, ed essa presenta i caratteri ordinari data paura. Eppure essa non è affatto associata all'idea di pericolo, od in qualsiasi modo occasionata da associazioni, ricordi od altri processi mentali. I fenomeni della paura seguono immediatamente il rumore, senza traccia di paura "spirituale". Molti poi non possono mai abituarsi a stare accanto ad un cannone quando spara, per quanto essi sappiano perfettamente che non v'è alcun pericolo nè per loro nè per altri: il semplice rumore è insopportabile per loro".
Nessuno fra quel migliaio di uomini che io andavo osservando, e sui quali in varie circostanze ho rivolto la mia attenzione, mostrò mai nessun segno di paura od emozione per nessuna delle fragorose detonazioni, ingigantite spesso e moltiplicate fantasticamente dagli echi alpini: purchè sapesse che quelli scoppi non significavano pericolo. Tale imperturbata calma appariva anche più, evidente ed indubbia a chi potesse confrontarla con gli effetti psichici, che analoghi o meno violenti rumori producono sugli spiriti più saldi, quando, provenendo da proiettili in arrivo, sono associati all'idea del pericolo.
Più tardi, essendo stato chiamato a far parte di questo ufficio, ebbi occasione di studiare da un altro punto di vista il diverso modo di reagire dei singoli individui verso stimoli emozionali e fui indotto a riflessioni, che esorbitavano spesso dallo stretto campo della mia ricerca.
Uno dei primi frutti di queste riflessioni fu il dover riconoscere che manca, soprattutto in Italia, una esposizione sintetica delle nostre conoscenze sopra la fisiopsicologia delle emozioni, e che la ricerca dei lavori originali in proposito riesce anche più difficile del solito allo studioso per la loro dispersione in giornali e riviste di indole svariatissima.
Se anche col presente scritto non riuscirò a fare un passo innanzi verso la soluzione del problema, spero dunque di portare con esso un certo giovamento a chi voglia farsi un'idea complessiva delle varie tendenze scientifiche intorno ad un elemento cosa importante della vita umana.
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Título : Il meccanismo delle emozioni
EAN : 9788892690202
Editorial : Youcanprint
Fecha de publicación
: 23/10/17
Formato : ePub
Tamaño del archivo : 6.71 mb
Protección : Aucune
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