"Vi e? un rapporto inscindibile tra vita e morte, tanto che possiamo affermare che tutta la vita e? un continuo morire.
Il filosofo Arthur Schopenhauer sostiene ne Il mondo come volonta? e rappresentazione (§57, p. 411) che la nostra vita sia un continuo morire ove il presente muore regolarmente nel suo passato e cosi? scrive: «Il presente sfugge ognora dalle sue mani diventando passato: l’avvenire e? affatto incerto e sempre corto. E? dunque la sua esistenza, anche se guardata soltanto sotto l’aspetto formale, un perenne precipitar del presente nel morto passato, un perenne morire».
Cio? riguarda non solo il tempo ma anche aspetti fisici come il camminare che «si sa essere nient’altro che un costantemente trattenuto cadere, cosi? la vita del nostro corpo e? un costantemente trattenuto morire, una morte sempre rinviata».
Questo accade anche per altri fenomeni della nostra vita quotidiana come «ciascun respiro rimuove la morte ognora premente, con la quale veniamo cosi? a combattere in tutti i minuti; come la combattiamo, a maggiori intervalli, con ciascun pasto, ciascun sonno, ciascun riscaldamento, e cosi? via. Alla fine la morte deve vincere: perche? a lei apparteniamo gia? pel fatto di essere nati, ed ella non fa che giocare alcun tempo con la sua preda, prima di inghiottirla. Frattanto continuiamo la nostra vita con grande interesse e grande cura, fin quando e? possibile, come si gonfia piu? a lungo e piu? voluminosamente che si puo? una bolla di sapone, pur con la ferma certezza che scoppiera?».
La preoccupazione della morte spesso oscura quella della vita, che in realta? dobbiamo considerare piu? fondamentale. Non ci puo? essere morte senza qualcosa che nasce, che esiste e che puo? finire. La vita si afferma ovunque, nei luoghi piu? inospitali, nelle condizioni peggiori, nasce, cresce e si sviluppa qualcosa. La vita, come la intendiamo noi, e? essenziale e neppure riusciamo a concepire un’altra sua forma. Il concetto di vita e morte alla fine e? molto umano, troppo umano, unicamente umano, senza lasciare la possibilita? di vedere altro. Siamo vittime di insuperabili leggi di funzionamento mentale che ci impongono un prima e un poi, un inizio e una fine, continuita? e interruzione. La nostra mente si e? sviluppata adattandosi, evolvendosi, sviluppando funzioni che ci appaiono fondamentali e che forse non sono che solo alcune delle tante possibili. Essa ci da? una visione della realta? relativa, limitata, condizionata. Vita e morte esistono solo per noi esseri umani, nella nostra coscienza e consapevolezza. Vita e morte ci accompagnano da sempre, si oppongono e alternano, ma non sono altro che una illusione, una finzione, un inganno della nostra piccola e presuntuosa mente. "
Editoriale, di Lodovico Berra
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Título : Nuova Rivista di Counseling Filosofico
EAN : 9788894672008
Editorial : ISFiPP Edizioni
Fecha de publicación
: 15/7/22
Formato : ePub
Tamaño del archivo : 35.86 mb
Protección : CARE
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