(1914-1987) è stato un economista, uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia. Si è occupato di politiche macroeconomiche e di economia del benessere, mettendo al centro la necessità di assicurare elevati livelli di occupazione e di protezione sociale, soprattutto per i ceti più deboli. Insegnò presso diversi atenei italiani, formando migliaia di studenti tra cui si possono ricordare almeno Mario Draghi e Ignazio Visco. Fu inoltre collaboratore di ministeri e della Banca d’Italia ed editorialista su Il Messaggero e il manifesto.
E' anche ricordato per la misteriosa scomparsa avvenuta il 15 aprile 1987, qualche mese dopo dall’uscita della prima edizione di questo testo. Nonostante le emozionanti ricerche, che videro in prima linea proprio i suoi studenti, non venne mai ritrovato e nel 1998 fu dichiarata la sua morte presunta. A questa vicenda è stato anche dedicato il film di Fabio Rosi L'ultima lezione, dove la parte dell'economista è interpretata dall'attore Roberto Herlitzka.
Professore associato di politica economica all’Università di Macerata, si è laureato con Federico Caffè. È vicedirettore della rivista “Forum for Social Economics”.
Nel centenario della nascita di Federico Caffè vengono riproposti, con due nuovi saggi, gli interventi dell’economista in difesa di un’azione pubblica volta a una “civiltà possibile”, della quale lo stato sociale – il welfare state del titolo – non può non essere un tassello fondamentale. Con rigore teorico ma senza tecnicismi lo studioso affronta temi oggi di grande attualità, argomentando come siano obsolete le tesi di chi in economia periodicamente rispolvera – talvolta inconsapevolmente, talaltra con atteggiamenti che rasentano il plagio – argomenti datati, «anche se ovviamente con gli affinamenti e le sofisticazioni formali che non mancano mai in casi del genere». Il messaggio conduttore del libro è il costante invito di Caffè a guardare al mercato non come un modello ideale e astorico ma “nella sua realtà concreta”, rifuggendo dalle semplificazioni e prestando attenzione al peso che su di esso esercitano gli interessi costituiti, nazionali e internazionali. È lo stesso invito a vedere il pensiero keynesiano come «una rivoluzione intellettuale incompiuta e non come condensato di precetti suscettibili di essere adoperati senza tener conto del modificarsi delle vicende storiche!». La prospettiva adottata dall’Autore è quella di interpretare sia i fenomeni economici sia la lettura che ne danno gli studiosi senza rinunciare ad alcuni “punti fermi”, riassumibili in «una visione del mondo che affida alla responsabilità dell’uomo le possibilità del miglioramento sociale».
Título : In difesa del welfare state
EAN : 9788878853461
Editorial : Rosenberg & Sellier
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